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L001191
![]() Camozzi Pistoja, Ambrogio La materia di Dante, 2024 Memoria del Tempo n. 91 pp. 296, ISBN 978-88-9350-154-5 € 24.00 |
La materia, pura potentia, pura capacità di essere, da sempre si sottrae ai tentativi di presa del pensiero e del laboratorio umani. Dalle spiagge di Ningbo ai deserti di Los Alamos, ne abbiamo cambiato il nome, non l’essenza. È il caos di Esiodo, tehom di Genesi (1,2), chōra in Platone, prote hyle in Aristotele, poi silva dell’ilemorfismo latino, lapis alchemico, neutrino sterile. La materia prima, silva oscura, perfettamente informe è la chiave d’accesso a un potere senza misure, il potere che deriva dalla possibilità di intervenire direttamente sulla stoffa del mondo fisico e, secondo alcuni, correggerne la disposizione, ottenendo così tutto ciò che si voglia: l’oro, l’eterna giovinezza, la guarigione, l’energia perenne, un nuovo o un meta-universo, la più grande opera poetica di tutti i tempi.
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L202109
![]() Distefano, Giovanni Vito Alle origini letterarie del manicomio L'Ospidale de' pazzi incurabili di Tomaso Garzoni, 2025 L’Interprete n. 109 pp. 144, ISBN 978-88-9350-149-1 € 20.00 ![]() |
Nel 1586 Tomaso Garzoni, erudito di Bagnacavallo nel ravennate, pubblica a Venezia un trattato sulla follia intitolato L’ospidale de’ pazzi incurabili, destinato a un ampio successo di livello europeo. Si tratta di una raccolta pseudo-enciclopedica di innumerevoli manifestazioni della follia, esemplificate tramite un sovrabbondante repertorio di personaggi, aneddoti, cliché, spesso inclini al triviale e al grottesco. Criterio d’ordine di questa vasta e turbinosa collezione è l’invenzione allegorica di immaginare la trattazione come una sorta di visita guidata a un ospedale costruito appositamente per accogliere i suoi bizzarri personaggi, reclusi in celle differenziate a seconda della forma specifica della loro pazzia. Garzoni perviene in questo modo a comporre una delle prime rappresentazioni letterarie di un ospedale dei matti, in un’epoca nella quale in Italia e in Europa le forme istituzionali di trattamento della malattia mentale erano ancora in una fase aurorale di definizione e diffusione. A partire da un’attenta analisi dell’architettura metaforica congegnata da Garzoni, lo studio di Giovanni Vito Distefano ne mostra l’influenza sullo sviluppo dell’idea di ospedale dei matti nella letteratura e nella storia del tardo Cinquecento e del Seicento.
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L021127
![]() 1955-1965 Il mondo nuovo a Ravenna Sguardi dalla Collezione d'Arte Ghigi-Pagnani, 2024 a cura di Paolo Trioschi Arte e cataloghi pp. 64, ill. col. e bn, ISBN 978-88-9350-153-8 € 15.00 |
Nella Ravenna appena rialzatasi con coraggio dai tormenti della seconda guerra mondiale nasce in breve tempo (1955-1965) una esperienza d'arte straordinaria per l'ampiezza dei rapporti culturali e per una rara capacità di visione nei confronti della creatività contemporanea espressa da due collezionisti illuminati come Roberto Pagnani e la moglie Raffaella Ghigi. La collezione di casa Ghigi-Pagnani, insieme a dipinti rilevanti della pittura informale di artisti come Moreni, Mathieu, Vedova, ci consente anche la visione di opere di Ben Shahn, Daniel Pommereulle, Sergio Vacchi, Philipp Martin, Bernard Quentin, Niki de Saint Phalle e altri ancora.
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L001190
![]() Pinto, Raffaele Pensiero e modernità in Dante Filosofia, politica, linguaggio, 2024 Memoria del Tempo n. 90 pp. 360, ISBN 978-88-9350-150-7 € 26.00 |
I saggi che, come capitoli, configurano questo volume descrivono l’evoluzione del pensiero di Dante a partire dal 1293-94, ossia dopo la Vita nuova e dopo la grande canzone cavalcantiana Donna me prega, scritta in polemica con il mito di Beatrice, del quale Cavalcanti smentiva le premesse filosofico-teologiche, obbligando l’amico ad abbandonare quel mito e a intraprendere una esplorazione poetica in tutt’altra direzione. Tale nuovo percorso di pensiero viene ricostruito secondo tre tematiche: innanzitutto la filosofia, intesa come forma laica del sapere ed etica dei comportamenti; poi la politica, aristotelicamente intesa come analisi delle forme di governo; e infine il linguaggio, analizzato nei suoi aspetti antropologici, sociali e strutturali. In ognuno di questi ambiti di pensiero, Dante si proietta genialmente verso il futuro, e contribuisce decisivamente alla formazione della modernità europea, come luminosamente avvertì la grande filologia del secolo scorso (Auerbach, Curtius).
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L016145
![]() Cacciatore, Nicola Alleati e partigiani nella liberazione di Ravenna, 2025 prefazione di Philip Cooke Storia pp. 192, 41 ill. col. € 18.00 |
La liberazione di Ravenna avvenne ai primi di dicembre 1944, coinvolgendo tanto le forze regolari appartenenti all’VIII armata britannica, quanto le forze “irregolari” degli uomini della 28a Brigata Garibaldi al comando di Arrigo Boldini “Bulow”. Il volume si propone di esplorare nuovamente questi eventi, a ottant’anni di distanza, incorporando nell’analisi le difficoltà materiali dell’avanzata alleata nella zona e il rapporto tra le forze alleate ed i partigiani locali, i quali si trovarono al centro di una delicata rete, intessuta tra i loro comandanti e gli ufficiali alleati, sulla quale pesarono non solo considerazioni militari, ma anche le personalità degli attori coinvolti.
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L001189
![]() La vita delle cose Materia, oggetto e immaginazione in Dante, 2024 a cura di Stefano Prandi Memoria del Tempo n. 89 pp. 308, ill. col. e bn, ISBN 978-88-9350-146-0 € 24.00 ![]() Stefano Prandi, Introduzione. CONCEPIRE: Corrado Bologna, «Come per acqua cupa cosa grave» - Marco Maggi, Erich Auerbach, Walter Benjamin e il «mondo terreno» di Dante - Francesca Galli, Forme e misure degli invisibilia. Le applicazioni spirituali della «bianchissima» geometria. IMMAGINARE: Piero Boitani, Dante e l’eccesso - Mira Mocan, «Quasi come in vetro trasparente» (Conv., III ix 7). Oggetto, immagine e rappresentazione in Dante - Federico Rossi, «Figurando il paradiso»: Dante poeta del mondo celeste - Stefano Prandi, Similitudine,oggetto e analogia nella Commedia. RAFFIGURARE: Lucia Battaglia Ricci, Immaginare e rappresentare l’aldilà e i suoi abitanti: il caso Gerione - Daniela Mondini, «…e ora ha Giotto il grido…». Giotto, Dante e la «realtà rappresentata» (Auerbach) - Carla Mazzarelli, Il rilievo, l’intaglio, la pietra: la Divina Commedia e la scultura tra immaginario dantesco e fortuna visiva - Alessandra Forte, Strategie di visualizzazione degli exempla purgatoriali nelle antiche carte miniate della Commedia. RIFLESSI ED ECHI: Maria Antonietta Grignani, Materia e immaginazione di Dante in Giorgio Orelli - Daria Farafonova, Estrarre lo spirito dalla “pelle delle cose”: fra Michelangelo e Dante - Irina Emelianova, Costruire la Divina Commedia: Il monumento a Dante Alighieri di Armando Brasini - Riccardo Corcione, L’inferno carnevalesco di Edoardo Sanguineti per il teatro di Federico Tiezzi - Antonella Anedda, Missili per il futuro. Sull’orlo dell’Inferno - Fabio Pusterla, Un faro nella notte e l’aria che respiriamo: la tessitura del linguaggio poetico |
Una ben nota caratteristica della poesia dantesca è la capacità di rappresentare con fulminea immediatezza non soltanto le realtà sensoriali ma anche quelle più immateriali, grazie alle risorse di un’immaginazione straordinariamente poliedrica. Il presente volume si interroga appunto sul nesso tra oggetto e materia da un lato e immaginazione dall’altro, all’interno di una tradizione critica che dal concetto di “realtà rappresentata” («dargestellte Wirklichkeit») di Eric Auerbach giunge fino a Benjamin e alle più recenti acquisizioni interpretative.
Le quattro sezioni del volume (Concepire, Immaginare, Raffigurare e Riflessi ed echi) declinano questa dialettica nelle sue varie componenti, ovvero, rispettivamente: la forza oggettivante della poesia dantesca; il ruolo e gli esiti espressivi della sua espressione fantastica; la potente sintesi da lei offerta tramite la rappresentazione per immagini; offrendo, infine, alcuni esempi significativi di ricezione di tali aspetti nella poesia e nell’arte moderna e contemporanea.
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0L001188
![]() Rossi, Federico Il sogno di Scipione e la visione di Dante Dalla tradizione di Macrobio alla Commedia, 2024 premessa di Stefano Carrai Memoria del Tempo n. 88 pp. 428, 17 ill. col., ISBN 978-88-9350-144-6 € 30.00 ![]() |
La conoscenza dantesca delle opere di Macrobio – Commentarii in Somnium Scipionis e Saturnalia – è ancora oggetto di discussione da parte della critica, nonostante la loro vasta impronta sulla cultura medievale; i possibili punti di contatto tra i due autori, infatti, non sono mai stati discussi in maniera filologicamente fondata. Questo libro si propone di indagare tale influenza alla luce della circolazione manoscritta delle opere macrobiane: lo studio dei testimoni italiani per origine o per circolazione permette di ricostruirne la diffusione e la fruizione; glosse, introduzioni e, talvolta, apparati illustrativi ci informano sulle modalità di lettura di questi testi, che variarono progressivamente nel corso dei secoli. I Commentarii, intesi dapprima come fonte filosofica e astronomica, furono quindi letti come trattazione sulla giustizia; è stato possibile tracciarne la presenza in alcuni specifici contesti, quali la biblioteca del convento fiorentino di Santa Croce e la Padova che raccolse l’eredità di Petrarca. Proprio in base ai concreti segni di lettura portati dai manoscritti si può ricostruire una lettura in parallelo del Somnium Scipionis, sempre accompagnato dal commento di Macrobio, e della Consolatio di Boezio: fu probabilmente questa congiunzione a portare l’opera macrobiana sotto gli occhi di Dante. Diventa quindi possibile sostenere in modo fondato l’influenza dei Commentarii su numerosi luoghi della Commedia, fra cui in particolare l’invettiva di Oderisi (Purg. XI), la profezia di Cacciaguida (Par. XVII) e le due contemplazioni della terra dall’alto (Par. XXII e XXVII). Diversa è la situazione per i Saturnalia, di cui all’epoca di Dante circolavano in Italia soltanto copie parziali, limitate ai libri I-III e VII; in mancanza dei libri centrali dell’opera, che varcarono nuovamente le Alpi solo al tempo di Petrarca, diventava impossibile recepire la trattazione macrobiana sulla poesia di Virgilio, spesso evocata dalla critica in rapporto alla Commedia; il riferimento all’Eneide come sacrum poema inserito in Sat. I risultava inoltre fortemente depotenziato, per cui appare poco probabile che esso sia alla base della definizione dantesca della Commedia come «poema sacro»(Par. XXV, 1). Il volume si chiude con l’edizione di tutti gli accessus ad Macrobium censiti in area italiana fra XI e XIV secolo.
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L001187
![]() La "compiuta gioia" Dante e la filosofia, 2024 a cura di Luca Bianchi - Stefano Pelizzari - Andrea Tabarroni Memoria del Tempo n. 87 pp. 300, ISBN 978-88-9350-140-8 € 24.00 ![]() Luca Bianchi, Stefano Pelizzari e Andrea Tabarroni, Premessa - Zygmunt G. Barański, Dante poeta profeta “phylosophans”: il «buon Cristiano» tra Verona e Ravenna, 1315-21 - Anna Pegoretti, Automi, simulacri, pesi morti: antropologie disfunzionali tra Cavalcanti e Dante - Mario Loconsole, La tradizione dei «Meteorologica» nel «Convivio» di Dante - Paola Ureni, La presenza multiforme del sapere medico medievale in Dante. Qualche esempio - Stefano Pelizzari, «Lo qual giù luce in dodici libelli» («Par.» XII 135). Dante e i «Tractatus» di Pietro Ispano - Amos Bertolacci, Da Talete ad Averroè: Dante storico della filosofia nel Canto IV dell’«Inferno» - Maria Evelina Malgieri – Pasquale Porro, Dante e l’essere. Una ricognizione iniziale - Andrea Tabarroni, Appunti di ontologia dantesca: la forma, l’intero,l’unità - Gianfranco Fioravanti, La «Questio de aqua et terra»: “questio an potius collatio”? - Simon A. Gilson, Declinazioni aristoteliche e platoniche nella tradizione esegetica della «Commedia» dantesca tra Quattrocento e Cinquecento - Luca Bianchi, «Il primo filosofo del tempo suo»: il pensiero filosofico di Dante nella storiografia italiana (1821-1921) - Ruedi Imbach, Improbabile incontro. Come un cittadino della “Svizzera primitiva” ha incontrato Dante |
Dopo tante discussioni sulla formazione, la “biblioteca” e le fonti di Dante, il tentativo di iscriverlo all’una o all’altra fra le correnti dottrinali del Due e Trecento ha perduto buona parte del suo interesse. Anziché scegliere tra un Dante “tomista” e un Dante “averroista”, tra un Dante “ortodosso” e un Dante “eterodosso”, molti studiosi oggi cercano piuttosto in Dante un modo possibile di leggere Aristotele e Averroè, Alberto Magno e Tommaso d’Aquino, la medicina greca e la logica dei moderni; e, allo stesso tempo, mostrano una rinnovata attenzione per le diverse interpretazioni di Dante proposte nel corso dei secoli, dagli antichi commentatori sino alla storiografia ottocentesca e novecentesca. Il volume raccoglie i contributi presentati al XXV Convegno della Società Italiana per lo Studio del Pensiero Medievale (SISPM), svoltosi a Udine fra il 9 e l’11 dicembre 2021 in occasione del settimo centenario della morte dell’Alighieri. I dodici saggi, a firma di storici della filosofia e specialisti di letteratura medievale, esemplificano la pluralità degli approcci al suo pensiero nella dantistica contemporanea.
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L040063
![]() L'Alighieri 63. Rassegna dantesca Direttori: Stefano Carrai, Giuseppe Ledda e Anna Pegoretti. Direttore emerito: Tiziano Zanato, 2024 L'Alighieri. Rassegna dantesca n. 63 pp. 160, ill. bn, ISBN 978-88-9350-139-2 € 25.00 ![]() tramite Casalini Libri Digital Division Peerawat Chiaranunt, Universal Nature in the Convivio. A Philosophical Dossier - Emmanuele Riu, Il «digiun cotanto vecchio» di Dante (Par. xix, 33). Sui pagani nel cielo di Giove - Giuseppina Brunetti e Nicola Chiarini, Nuovi autografi di scrittori dell’età di Dante nell’Archivio di Stato di Bologna. I. Francesco da Barberino; II. Matteo de’ Libri e gli altri bolognesi. LECTURAE: Simon Gilson, Inferno xvi: From the Circling Sodomites to Geryon’s Cord. NOTE: Max Matukhin, Guido e la volpe: Inferno xxvii e la tradizione renardiana antico-francese - Alessio Regnoli, Guido da Pisa e la «lingua erudita» di Dante. RECENSIONI |