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Dicembre 2024   

L021127 aggiungi al carrello
1955-1965 Il mondo nuovo a Ravenna
Sguardi dalla Collezione d'Arte Ghigi-Pagnani, 2024
a cura di Paolo Trioschi
Arte e cataloghi
pp. 64, ill. col. e bn, ISBN 978-88-9350-153-8    € 15.00

Nella Ravenna appena rialzatasi con coraggio dai tormenti della seconda guerra mondiale nasce in breve tempo (1955-1965) una esperienza d'arte straordinaria per l'ampiezza dei rapporti culturali e per una rara capacità di visione nei confronti della creatività contemporanea espressa da due collezionisti illuminati come Roberto Pagnani e la moglie Raffaella Ghigi. La collezione di casa Ghigi-Pagnani, insieme a dipinti rilevanti della pittura informale di artisti come Moreni, Mathieu, Vedova, ci consente anche la visione di opere di Ben Shahn, Daniel Pommereulle, Sergio Vacchi, Philipp Martin, Bernard Quentin, Niki de Saint Phalle e altri ancora.



L001190 aggiungi al carrello
Pinto, Raffaele
Pensiero e modernità in Dante
Filosofia, politica, linguaggio, 2024
Memoria del Tempo n. 90
pp. 360, ISBN 978-88-9350-150-7    € 26.00

I saggi che, come capitoli, configurano questo volume descrivono l’evoluzione del pensiero di Dante a partire dal 1293-94, ossia dopo la Vita nuova e dopo la grande canzone cavalcantiana Donna me prega, scritta in polemica con il mito di Beatrice, del quale Cavalcanti smentiva le premesse filosofico-teologiche, obbligando l’amico ad abbandonare quel mito e a intraprendere una esplorazione poetica in tutt’altra direzione. Tale nuovo percorso di pensiero viene ricostruito secondo tre tematiche: innanzitutto la filosofia, intesa come forma laica del sapere ed etica dei comportamenti; poi la politica, aristotelicamente intesa come analisi delle forme di governo; e infine il linguaggio, analizzato nei suoi aspetti antropologici, sociali e strutturali. In ognuno di questi ambiti di pensiero, Dante si proietta genialmente verso il futuro, e contribuisce decisivamente alla formazione della modernità europea, come luminosamente avvertì la grande filologia del secolo scorso (Auerbach, Curtius).



L016145 aggiungi al carrello
Cacciatore, Nicola
Alleati e partigiani nella liberazione di Ravenna, 2025
prefazione di Philip Cooke
Storia
pp. 192, 41 ill. col.    € 18.00

La liberazione di Ravenna avvenne ai primi di dicembre 1944, coinvolgendo tanto le forze regolari appartenenti all’VIII armata britannica, quanto le forze “irregolari” degli uomini della 28a Brigata Garibaldi al comando di Arrigo Boldini “Bulow”. Il volume si propone di esplorare nuovamente questi eventi, a ottant’anni di distanza, incorporando nell’analisi le difficoltà materiali dell’avanzata alleata nella zona e il rapporto tra le forze alleate ed i partigiani locali, i quali si trovarono al centro di una delicata rete, intessuta tra i loro comandanti e gli ufficiali alleati, sulla quale pesarono non solo considerazioni militari, ma anche le personalità degli attori coinvolti.



Novembre 2024   

L001189 aggiungi al carrello
La vita delle cose
Materia, oggetto e immaginazione in Dante, 2024
a cura di Stefano Prandi
Memoria del Tempo n. 89
pp. 308, ill. col. e bn, ISBN 978-88-9350-146-0    € 24.00

Questo volume è disponibile in open access al seguente indirizzo: https://www.torrossa.com/it/resources/an/5867041

Stefano Prandi, Introduzione. CONCEPIRE: Corrado Bologna, «Come per acqua cupa cosa grave» - Marco Maggi, Erich Auerbach, Walter Benjamin e il «mondo terreno» di Dante - Francesca Galli, Forme e misure degli invisibilia. Le applicazioni spirituali della «bianchissima» geometria. IMMAGINARE: Piero Boitani, Dante e l’eccesso - Mira Mocan, «Quasi come in vetro trasparente» (Conv., III ix 7). Oggetto, immagine e rappresentazione in Dante - Federico Rossi, «Figurando il paradiso»: Dante poeta del mondo celeste - Stefano Prandi, Similitudine,oggetto e analogia nella Commedia. RAFFIGURARE: Lucia Battaglia Ricci, Immaginare e rappresentare l’aldilà e i suoi abitanti: il caso Gerione - Daniela Mondini, «…e ora ha Giotto il grido…». Giotto, Dante e la «realtà rappresentata» (Auerbach) - Carla Mazzarelli, Il rilievo, l’intaglio, la pietra: la Divina Commedia e la scultura tra immaginario dantesco e fortuna visiva - Alessandra Forte, Strategie di visualizzazione degli exempla purgatoriali nelle antiche carte miniate della Commedia. RIFLESSI ED ECHI: Maria Antonietta Grignani, Materia e immaginazione di Dante in Giorgio Orelli - Daria Farafonova, Estrarre lo spirito dalla “pelle delle cose”: fra Michelangelo e Dante - Irina Emelianova, Costruire la Divina Commedia: Il monumento a Dante Alighieri di Armando Brasini - Riccardo Corcione, L’inferno carnevalesco di Edoardo Sanguineti per il teatro di Federico Tiezzi - Antonella Anedda, Missili per il futuro. Sull’orlo dell’Inferno - Fabio Pusterla, Un faro nella notte e l’aria che respiriamo: la tessitura del linguaggio poetico

Una ben nota caratteristica della poesia dantesca è la capacità di rappresentare con fulminea immediatezza non soltanto le realtà sensoriali ma anche quelle più immateriali, grazie alle risorse di un’immaginazione straordinariamente poliedrica. Il presente volume si interroga appunto sul nesso tra oggetto e materia da un lato e immaginazione dall’altro, all’interno di una tradizione critica che dal concetto di “realtà rappresentata” («dargestellte Wirklichkeit») di Eric Auerbach giunge fino a Benjamin e alle più recenti acquisizioni interpretative.
Le quattro sezioni del volume (Concepire, Immaginare, Raffigurare e Riflessi ed echi) declinano questa dialettica nelle sue varie componenti, ovvero, rispettivamente: la forza oggettivante della poesia dantesca; il ruolo e gli esiti espressivi della sua espressione fantastica; la potente sintesi da lei offerta tramite la rappresentazione per immagini; offrendo, infine, alcuni esempi significativi di ricezione di tali aspetti nella poesia e nell’arte moderna e contemporanea.



0L001188 aggiungi al carrello
Rossi, Federico
Il sogno di Scipione e la visione di Dante
Dalla tradizione di Macrobio alla Commedia, 2024
premessa di Stefano Carrai
Memoria del Tempo n. 88
pp. 428, 17 ill. col., ISBN 978-88-9350-144-6    € 30.00

Questo volume è disponibile in open access al seguente indirizzo: https://www.torrossa.com/it/resources/an/5867045

La conoscenza dantesca delle opere di Macrobio – Commentarii in Somnium Scipionis e Saturnalia – è ancora oggetto di discussione da parte della critica, nonostante la loro vasta impronta sulla cultura medievale; i possibili punti di contatto tra i due autori, infatti, non sono mai stati discussi in maniera filologicamente fondata. Questo libro si propone di indagare tale influenza alla luce della circolazione manoscritta delle opere macrobiane: lo studio dei testimoni italiani per origine o per circolazione permette di ricostruirne la diffusione e la fruizione; glosse, introduzioni e, talvolta, apparati illustrativi ci informano sulle modalità di lettura di questi testi, che variarono progressivamente nel corso dei secoli. I Commentarii, intesi dapprima come fonte filosofica e astronomica, furono quindi letti come trattazione sulla giustizia; è stato possibile tracciarne la presenza in alcuni specifici contesti, quali la biblioteca del convento fiorentino di Santa Croce e la Padova che raccolse l’eredità di Petrarca. Proprio in base ai concreti segni di lettura portati dai manoscritti si può ricostruire una lettura in parallelo del Somnium Scipionis, sempre accompagnato dal commento di Macrobio, e della Consolatio di Boezio: fu probabilmente questa congiunzione a portare l’opera macrobiana sotto gli occhi di Dante. Diventa quindi possibile sostenere in modo fondato l’influenza dei Commentarii su numerosi luoghi della Commedia, fra cui in particolare l’invettiva di Oderisi (Purg. XI), la profezia di Cacciaguida (Par. XVII) e le due contemplazioni della terra dall’alto (Par. XXII e XXVII). Diversa è la situazione per i Saturnalia, di cui all’epoca di Dante circolavano in Italia soltanto copie parziali, limitate ai libri I-III e VII; in mancanza dei libri centrali dell’opera, che varcarono nuovamente le Alpi solo al tempo di Petrarca, diventava impossibile recepire la trattazione macrobiana sulla poesia di Virgilio, spesso evocata dalla critica in rapporto alla Commedia; il riferimento all’Eneide come sacrum poema inserito in Sat. I risultava inoltre fortemente depotenziato, per cui appare poco probabile che esso sia alla base della definizione dantesca della Commedia come «poema sacro»(Par. XXV, 1). Il volume si chiude con l’edizione di tutti gli accessus ad Macrobium censiti in area italiana fra XI e XIV secolo.



Ottobre 2024   

L001187 aggiungi al carrello
La "compiuta gioia"
Dante e la filosofia, 2024
a cura di Luca Bianchi - Stefano Pelizzari - Andrea Tabarroni
Memoria del Tempo n. 87
pp. 300, ISBN 978-88-9350-140-8    € 24.00

Questo volume è disponibile in open access al seguente indirizzo: http://digital.casalini.it/9788893501408

Luca Bianchi, Stefano Pelizzari e Andrea Tabarroni, Premessa - Zygmunt G. Barański, Dante poeta profeta “phylosophans”: il «buon Cristiano» tra Verona e Ravenna, 1315-21 - Anna Pegoretti, Automi, simulacri, pesi morti: antropologie disfunzionali tra Cavalcanti e Dante - Mario Loconsole, La tradizione dei «Meteorologica» nel «Convivio» di Dante - Paola Ureni, La presenza multiforme del sapere medico medievale in Dante. Qualche esempio - Stefano Pelizzari, «Lo qual giù luce in dodici libelli» («Par.» XII 135). Dante e i «Tractatus» di Pietro Ispano - Amos Bertolacci, Da Talete ad Averroè: Dante storico della filosofia nel Canto IV dell’«Inferno» - Maria Evelina Malgieri Pasquale Porro, Dante e l’essere. Una ricognizione iniziale - Andrea Tabarroni, Appunti di ontologia dantesca: la forma, l’intero,l’unità - Gianfranco Fioravanti, La «Questio de aqua et terra»: “questio an potius collatio”? - Simon A. Gilson, Declinazioni aristoteliche e platoniche nella tradizione esegetica della «Commedia» dantesca tra Quattrocento e Cinquecento - Luca Bianchi, «Il primo filosofo del tempo suo»: il pensiero filosofico di Dante nella storiografia italiana (1821-1921) - Ruedi Imbach, Improbabile incontro. Come un cittadino della “Svizzera primitiva” ha incontrato Dante

Dopo tante discussioni sulla formazione, la “biblioteca” e le fonti di Dante, il tentativo di iscriverlo all’una o all’altra fra le correnti dottrinali del Due e Trecento ha perduto buona parte del suo interesse. Anziché scegliere tra un Dante “tomista” e un Dante “averroista”, tra un Dante “ortodosso” e un Dante “eterodosso”, molti studiosi oggi cercano piuttosto in Dante un modo possibile di leggere Aristotele e Averroè, Alberto Magno e Tommaso d’Aquino, la medicina greca e la logica dei moderni; e, allo stesso tempo, mostrano una rinnovata attenzione per le diverse interpretazioni di Dante proposte nel corso dei secoli, dagli antichi commentatori sino alla storiografia ottocentesca e novecentesca. Il volume raccoglie i contributi presentati al XXV Convegno della Società Italiana per lo Studio del Pensiero Medievale (SISPM), svoltosi a Udine fra il 9 e l’11 dicembre 2021 in occasione del settimo centenario della morte dell’Alighieri. I dodici saggi, a firma di storici della filosofia e specialisti di letteratura medievale, esemplificano la pluralità degli approcci al suo pensiero nella dantistica contemporanea.



Settembre 2024   

L040063 aggiungi al carrello
L'Alighieri 63. Rassegna dantesca
Direttori: Stefano Carrai, Giuseppe Ledda e Anna Pegoretti. Direttore emerito: Tiziano Zanato, 2024
L'Alighieri. Rassegna dantesca n. 63
pp. 160, ill. bn, ISBN 978-88-9350-139-2    € 25.00

E' possibile scaricare questo volume in versione PDF, a pagamento,
tramite Casalini Libri Digital Division


Peerawat Chiaranunt, Universal Nature in the Convivio. A Philosophical Dossier - Emmanuele Riu, Il «digiun cotanto vecchio» di Dante (Par. xix, 33). Sui pagani nel cielo di Giove - Giuseppina Brunetti e Nicola Chiarini, Nuovi autografi di scrittori dell’età di Dante nell’Archivio di Stato di Bologna. I. Francesco da Barberino; II. Matteo de’ Libri e gli altri bolognesi. LECTURAE: Simon Gilson, Inferno xvi: From the Circling Sodomites to Geryon’s Cord. NOTE: Max Matukhin, Guido e la volpe: Inferno xxvii e la tradizione renardiana antico-francese - Alessio Regnoli, Guido da Pisa e la «lingua erudita» di Dante. RECENSIONI



L008069 aggiungi al carrello
Letture classensi 52
Dante lettore, 2024
a cura di Sebastiana Nobili
Letture Classensi n. 52
pp. 164, ill. col. e bn, ISBN 978-88-9350-145-3    € 20.00

Sebastiana Nobili, Dante e i libri. LE BIBLIOTECHE DEI FRATI: Anna Pegoretti, Novità da Santa Croce - Riccardo Parmeggiani, La biblioteca dell’inquisizione fiorentina. LA CIRCOLAZIONE DEI LIBRI: Zygmunt G. Barański, «e misimi a leggere» (Conv. ii, xii, 2): appunti e riflessioni (anche personali) su «Dante lettore» nel Convivio e dintorni. LIBRI DEL TEMPO DI DANTE: Marcello Ciccuto, Un affondo sulla cultura visuale dantesca - Sandro Bertelli, I più antichi manoscritti della Commedia. 702° ANNUALE DELLA MORTE DI DANTE: Paolo Nori, I sandali di Dante



Luglio 2024   

L700002 aggiungi al carrello
Santa Croce e la città, 2024
a cura di Anna Pegoretti - Federico Rossi
Santa Croce Studies / Studi su Santa Croce n. 2
pp. 144, 19 ill. col., ISBN 978-88-9350-141-5    € 24.00

Questo volume è disponibile in open access al seguente indirizzo: http://digital.casalini.it/9788893501415

Premessa di Anna Pegoretti e Federico Rossi - Sara Bischetti, Per una tipologia di codice francescano: due manoscritti del fondo Magliabechiano della Biblioteca Nazionale di Firenze a confronto (Magl. xxxi.65 e Magl. xxxiv.76) - Roberta Iannetti, Codici, copisti e lettori francescani a Firenze nei secoli XIII-XIV (con una nota sul Boezio Plut. 23 dex. 11) - Federico Rossi, «E chi vole quello tratato vada a’ frati di Santa Croce, che l’hano». Circolazione libraria e cultura volgare nella Firenze del Trecento - Sara Bischetti, Marcello Bolognari, Antonio Montefusco, La “Compilazione di Santa Croce”: prime ricognizioni - Gian Luca Potestà, I due codici della «Concordia Novi ac Veteris Testamenti» di Gioacchino da Fiore: un lascito dai fraticelli? - Indice dei nomi - Indice dei manoscritti

Il volume raccoglie i lavori discussi nel corso di una giornata di studi tenutasi all’Università Roma Tre il 15 dicembre 2022 nell’ambito del Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale “Libri e lettori a Firenze dal XIII al XV secolo: la biblioteca di Santa Croce”. Due sono i problemi principali affrontati nei saggi. Anzitutto si indaga la permeabilità del fondo librario santacrociano rispetto all’ambiente cittadino, popolato di figure e gruppi molto diversi per fisionomia sociale, spirituale, culturale e giuridica: le monache clarisse, della cui cura pastorale i frati minori erano responsabili; i frati del Terz’Ordine; i laici, spesso legati al convento per il tramite delle confraternite; il mondo dei fraticelli. In seconda istanza si individuano casi che permettono una parziale ricostruzione del testimoniale posseduto dalla biblioteca del convento minoritico fiorentino e dei suoi tempi e canali di crescita e dispersione. Pur certamente non esaustivi, i risultati che emergono dal volume vanno a comporre un affresco variegato, che include non solo diverse tipologie di testi, ma anche un rilevante numero di codici e di personaggi. Tale casistica rivela la vasta gamma di problemi e traiettorie che incrociano la vita della biblioteca del convento minoritico, il suo accrescersi nel tempo e la sua ricostruzione ex post.



Giugno 2024   

L001182 aggiungi al carrello
Dutschke, Dennis
Laude aretine dal secolo XIV al XV , 2024
Memoria del Tempo n. 82
pp. 432, 24 ill. col., ISBN 978-88-9350-127-9    € 34.00

Questo volume è disponibile in open access al seguente indirizzo: http://digital.casalini.it/9788893501279

La storia della laudistica ad Arezzo resta ancora da scoprire, ma nell’ambiente delle confraternite disciplinate della città possiamo intravedere l’origine e l’evoluzione di una viva tradizione di composizione e canto di laude. Le laude nelle sillogi aretine e nei frammenti tracciano un arco completo, dal Tre- al Quattrocento, nell’evoluzione della tradizione laudistica dei disciplinati di Arezzo, dalle copie che provenivano dalle tradizioni cortonesi, umbre e del resto della Toscana al gran numero di laude composte da laudisti locali. Nelle confraternite aretine le laude assunsero un’importanza non solo religiosa, nella loro devozione, ma anche civica e politica, che si manifestava nelle cerimonie pubbliche, comprese le processioni a cui partecipavano le confraternite, che costituivano un motivo di coesione cittadina.



L001186 aggiungi al carrello
La linea Bologna-Firenze
Cultura letteraria, saperi e scambi culturali nell'Italia del Due e Trecento, 2024
a cura di Johannes Bartuschat - Sara Ferrilli
Memoria del Tempo n. 86
pp. 224, ISBN 978-88-9350-138-5    € 24.00

Questo volume è disponibile in open access al seguente indirizzo: http://digital.casalini.it/9788893501385

Giuliano Milani, Funzionari itineranti tra Firenze e Bologna - Lorenzo Tanzini,
Le istituzioni e il lessico della politica: modelli, affinità, scambi tra Firenze e Bologna nel Due-Trecento - Riccardo Parmeggiani, Rapporti istituzionali, circuiti intellettuali e canali politici tra gli ‘officia fidei’ di Bologna e Firenze - Diego Quaglioni, La lingua del diritto. Dante tra Cino e i ‘doctores antiqui’ - Sara Bischetti, La circolazione dei manoscritti di‘ars dictaminis’tra Bologna e Firenze nei secoli XIII-XV - Anna Gabriella Chisena, Testi e studi astronomici in Italia tra Duecento e Trecento lungo l’asse Bologna-Firenze - Marco Berisso, Lapo Gianni e Bologna (con qualche considerazione sulla cronologia del cosiddetto ‘stilnovo’) - Michele Piciocco, Un manoscritto anche (o soprattutto?) politico: appunti di lettura sul Vaticano Latino 3793 - Maria Sofia Lannutti, Da Casella a Checolino. Poesia e musica tra Duecento e Trecento a Firenze e Bologna - Sara Ferrilli, Su alcune corrispondenze ‘astrologiche’ in versi a cavallo tra Due e Trecento: intorno a Cino da Pistoia, Onesto da Bologna e Guido Orlandi - Francesca Galli, «Quanta est via a Bononia usque Florentiam tanta est a Florentia usque Bononiam». Fatti di cronaca, notizie locali e cenni autobiografici nella ‘Summa de poenitentia’ di Servasanto da Faenza

Tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento Bologna e Firenze rappresentano due sedi privilegiate per la diffusione di nuovi fermenti politici e culturali. Tale situazione fu propiziata dalla vicinanza tra le due città, ma anche da alcuni fattori di ordine sociale che favorirono gli scambi tra la Toscana e l’Emilia, innestando un processo di reciproca imitazione che sarebbe divenuto un modello per il resto della Penisola.
Il volume riunisce saggi di studiose e studiosi appartenenti ad ambiti disciplinari diversi con l’intento di indagare, in maniera dialettica e con prospettive ad ampio spettro, le peculiarità di tale momento.Si affrontano in questa ottica temi come i rapporti istituzionali e il linguaggio politico, l’inquisizione, gli studi giuridici, la circolazione di testi e codici diars dictaminise di astronomia, l’attività di Lapo Gianni e Monte Andrea, la poesia per musica, le intersezioni tra cultura scientifica e letteraria e la produzione omiletica.
L’affermazione e l’espansione dell’uso del volgare, il rapporto tra scrittura e pratiche politiche, gli scambi e gli influssi reciproci tra cultura laica e cultura clericale da una parte, e tra cultura universitaria e cultura ‘comunale’ di stampo divulgativo dall’altra, la centralità della poesia nella formazione di una nuova sensibilità, il ruolo cardine che spetta al diritto sono alcuni significativi esempi di questo intreccio di ambienti e forme di cultura e sapere che caratterizza il periodo qui studiato nelle due città.