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L001186
La linea Bologna-Firenze Cultura letteraria, saperi e scambi culturali nell'Italia del Due e Trecento, 2024 a cura di Johannes Bartuschat - Sara Ferrilli Memoria del Tempo n. 86 pp. 224, ISBN 978-88-9350-138-5 € 24.00 Questo volume è disponibile in open access al seguente indirizzo: http://digital.casalini.it/9788893501385 Giuliano Milani, Funzionari itineranti tra Firenze e Bologna - Lorenzo Tanzini, Le istituzioni e il lessico della politica: modelli, affinità, scambi tra Firenze e Bologna nel Due-Trecento - Riccardo Parmeggiani, Rapporti istituzionali, circuiti intellettuali e canali politici tra gli ‘officia fidei’ di Bologna e Firenze - Diego Quaglioni, La lingua del diritto. Dante tra Cino e i ‘doctores antiqui’ - Sara Bischetti, La circolazione dei manoscritti di‘ars dictaminis’tra Bologna e Firenze nei secoli XIII-XV - Anna Gabriella Chisena, Testi e studi astronomici in Italia tra Duecento e Trecento lungo l’asse Bologna-Firenze - Marco Berisso, Lapo Gianni e Bologna (con qualche considerazione sulla cronologia del cosiddetto ‘stilnovo’) - Michele Piciocco, Un manoscritto anche (o soprattutto?) politico: appunti di lettura sul Vaticano Latino 3793 - Maria Sofia Lannutti, Da Casella a Checolino. Poesia e musica tra Duecento e Trecento a Firenze e Bologna - Sara Ferrilli, Su alcune corrispondenze ‘astrologiche’ in versi a cavallo tra Due e Trecento: intorno a Cino da Pistoia, Onesto da Bologna e Guido Orlandi - Francesca Galli, «Quanta est via a Bononia usque Florentiam tanta est a Florentia usque Bononiam». Fatti di cronaca, notizie locali e cenni autobiografici nella ‘Summa de poenitentia’ di Servasanto da Faenza |
Tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento Bologna e Firenze rappresentano due sedi privilegiate per la diffusione di nuovi fermenti politici e culturali. Tale situazione fu propiziata dalla vicinanza tra le due città, ma anche da alcuni fattori di ordine sociale che favorirono gli scambi tra la Toscana e l’Emilia, innestando un processo di reciproca imitazione che sarebbe divenuto un modello per il resto della Penisola.
Il volume riunisce saggi di studiose e studiosi appartenenti ad ambiti disciplinari diversi con l’intento di indagare, in maniera dialettica e con prospettive ad ampio spettro, le peculiarità di tale momento.Si affrontano in questa ottica temi come i rapporti istituzionali e il linguaggio politico, l’inquisizione, gli studi giuridici, la circolazione di testi e codici diars dictaminise di astronomia, l’attività di Lapo Gianni e Monte Andrea, la poesia per musica, le intersezioni tra cultura scientifica e letteraria e la produzione omiletica.
L’affermazione e l’espansione dell’uso del volgare, il rapporto tra scrittura e pratiche politiche, gli scambi e gli influssi reciproci tra cultura laica e cultura clericale da una parte, e tra cultura universitaria e cultura ‘comunale’ di stampo divulgativo dall’altra, la centralità della poesia nella formazione di una nuova sensibilità, il ruolo cardine che spetta al diritto sono alcuni significativi esempi di questo intreccio di ambienti e forme di cultura e sapere che caratterizza il periodo qui studiato nelle due città.