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Memoria del Tempo

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Boccaccio e la Romagna, 2015
a cura di Gabriella Albanese - Paolo Pontari
Memoria del Tempo n. 46
pp. 264, ill. bn, ISBN 978-88-8063-818-6    € 28.00

E' possibile scaricare questo volume in versione PDF, a pagamento,
tramite Casalini Libri Digital Division


Davide Drei, Premessa - Roberto Balzani, Cultura e comunità - Stefano Zamponi, Presentazione del Convegno - Gabriella Albanese – Paolo Pontari, Introduzione. RELAZIONI: Augusto Vasina, Politica e cultura in Romagna nel Trecento - Gian Mario G. Anselmi, Boccaccio e la cultura umanistica in Romagna - Daniela Delcorno Branca, La linea cortese di Boccaccio e dei suoi lettori tra Romagna ed Emilia - Gabriella Albanese, Boccaccio bucolico e Dante: da Napoli a Forlì - Paolo Pontari, Boccaccio a Ravenna tra Dante e Petrarca: novità sulla “Vita Petri Damiani” - Sebastiana Nobili, La “Genealogia” dalla Romagna al Parnaso. Sugli alberi genealogici del manoscritto autografo - Leardo Mascanzoni, Da Ravenna all’Oriente: suggestioni esotiche nel “Decameron” - Paola Errani, Testimonianze boccacciane nella Biblioteca Malatestiana di Cesena. DISCUSSIONI E COMUNICAZIONI: Fabrizio Cigni, Dante, Boccaccio e i significati della corte. Qualche osservazione a margine - Valeria Cotza, Sulle orme di Dante tra Napoli e la Romagna: Boccaccio e Giovanni del Virgilio - Antonella Imolesi Pozzi, La cultura forlivese fra XIV e XV secolo: da Boccaccio e Checco di Meletto Rossi a Biondo Flavio. Un convegno e una mostra a Forlì - Marcello Ciccuto, Conclusioni

In occasione del centenario della nascita di Boccaccio, questo volume viene a colmare un’evidente lacuna negli studi dedicati al grande scrittore: il suo intenso legame biografico e culturale con la Romagna. I saggi qui raccolti offrono per la prima volta un ritratto completo del Boccaccio ‘romagnolo’ e chiariscono i suoi soggiorni dal 1345 al 1362 presso le corti dei Da Polenta a Ravenna e di Francesco Ordelaffi a Forlì. Evidenziano la sua perlustrazione dei patrimoni librari romagnoli e il recupero della tradizione dell’ultimo Dante, tra Ravenna e Bologna. Documentano, con ricognizioni nelle biblioteche di Cesena, Forlì e Ravenna, la circolazione delle sue opere, delineandone la fortuna rinascimentale in Romagna, in un percorso che schiude le porte all’Europa delle corti. Studi specifici sono dedicati alle opere scritte in Romagna, e in particolare al rispecchiamento della ‘Romagna dantesca’ nel Decameron e alle novelle ‘romagnole’: dal ‘dantesco’ Lizio da Valbona alla novella ‘faentina’ di Guidotto da Cremona alla più famosa di Nastagio degli Onesti, ambientata nella Pineta di Classe. Importanti novità riguardano la poesia bucolica latina, che vide la luce a Forlì in condivisione con il segretario dell’Ordelaffi, Checco di Meletto Rossi, la Vita Petri Damiani, elaborata a Ravenna su richiesta di Petrarca, e la Genealogia, la cui prima committenza del re di Cipro si colloca tra Forlì e Ravenna.