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L021067
Imolesi Pozzi, Antonella Marco Dente. Un incisore ravennate nel segno di Raffaello. Le stampe delle Raccolte Piancastelli, 2008 Arte e cataloghi pp. 176, 80, ISBN 978-88-8063-605-2 € 38.00 |
I bulini incisi da Marco Dente da Ravenna (1493 – 1527) rappresentano sicuramente, per qualità e datazione, uno dei più preziosi nuclei di stampe conservate all’interno della sezione iconografica delle Raccolte Piancastelli della Biblioteca Comunale di Forlì. In questo saggio l’autrice, partendo dall’analisi e dalla schedatura scientifica delle incisioni forlivesi di cui individua stati e tirature approfondendo la questione problematica della loro cronologia e avanzando alcune ipotesi di revisione critica, focalizza l’attenzione sull’artista ravennate, personaggio misterioso e fino ad oggi poco conosciuto, nel tentativo di ricostruirne la biografia e l’opera. Il volume rappresenta dunque un atto dovuto nei confronti di questo abilissimo intagliatore che lavorò a Roma nel periodo più fulgido del Rinascimento accanto a Marcantonio Raimondi e a Agostino Veneziano e il cui corpus incisorio completo fu fissato da Bartsch in una quarantina di opere, quasi tutte tratte da disegni di Raffaello.
Dall’indagine svolta è emerso che in molti casi le incisioni di Dente non sono derivate da stampe del Raimondi e del Veneziano, come riteneva l’antica storiografia artistica, ma sono addirittura precedenti a queste e derivano direttamente dai bozzetti che l’Urbinate forniva ai suoi intagliatori che, attraverso la riproduzione incisa delle sue opere, ne diffondevano il linguaggio artistico e svolgevano un’intensa attività di promozione del suo stile e del suo nome. Infatti dal confronto delle incisioni del Ravennate con gli esemplari di analogo soggetto realizzate da altri intagliatori della cerchia di Raffaello risulta evidente un importante elemento: molte delle stampe di Dente, considerate un tempo copie da Marcantonio Raimondi e da Agostino Veneziano, si sono rivelate in realtà prototipi da cui questi incisori hanno derivato successivamente i loro intagli.
I risultati di questa ricerca rendono quindi giustizia ad un incisore fino ad oggi poco studiato, e gli restituiscono una posizione di grande rilievo fra gli altri intagliatori della bottega di Raffaello.