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Pane e lavoro non è solo uno slogan d’epoca. Dietro quella figura retorica sta il grado zero della cultura: la tensione verso i bisogni vitali diviene il luogo di una produzione simbolica, svela il senso storico della vicenda vissuta dal manipolo di braccianti romagnoli che alla fine del secolo scorso giunge ad Ostia Antica, alle porte della capitale, per prosciugare le paludi del litorale di Roma. La bonifica dell’agro romano è l’evento da cui scaturiscono gli argomenti affrontati in questo libro: dall’annoso problema igienico-sanitario di Roma capitale alla lotta contro la malaria e alla realizzazione dell’impresa idraulica; dalla storia dell’Associazione generale operai braccianti di Ravenna alla costituzione a Ostia della Colonia agricola ravennate; dalla questione sociale romagnola ai rapporti tra socialismo e cooperazione; dalle relazioni culturali fiorite fra gli immigrati dell’Agro romano fino agli sviluppi della cooperazione ravennate ostiense e alla successiva crisi degli istituti cooperativi. Nella ricostruzione dei cento anni di vita comunitaria locale (1884-1984) gli autori percorrono le frontiere della storia come dell’antropologia e aprono la ricerca documentaria sia all’indagine sul campo sia alla raccolta delle fonti orali, in modo da ricomporre – accanto alle sequenze degli avvenimenti – i «discorsi» oggi attivati dalla memoria individuale e collettiva. La ricca ed eterogenea documentazione (accompagnata da un’ampia rassegna iconografica) crea un unico quadro d’insieme, che intende riguadagnare alla storia le tracce epiche ed emblematiche della secolare trasformazione dell’agro romano.