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Questo libro racconta una storia di cittadinanza, lungo un percorso che si snoda attraverso cinque tappe: dalla piazza risorgimentale a quella socialista, dalla piazza fascista alla nuova agorà divisa dell’Italia repubblicana fino alla piazza condivisa dell’ultimo quarto di secolo. Teatri di aspri conflitti e di ferree solidarietà, spazi della festa e insieme del lutto, i centri cittadini sono stati gli epicentri della vita collettiva e i principali laboratori dell’identità comunitaria. Insieme agli eventi e ai personaggi, l’autore ripercorre il secolo attraverso i luoghi della memoria – il municipio e la parrocchia, la casa del popolo, la casa del fascio e l’osteria, il teatro, la sezione di partito e il monumento ai caduti – cogliendo il legame fra la storia locale e quella nazionale anche attraverso le tormentate vicissitudini dei simboli materiali che hanno caratterizzato il paesaggio urbano: le lapidi, i monumenti, la toponomastica stradale. Sulla piazza, più che altrove, si sono esercitate le politiche della memoria (e dell’oblio) via via succedutesi fino al passaggio, traumatico e liberatorio insieme, dal Fascismo alla Repubblica. In quella fase affonda peraltro le sue radici la questione ancora attuale della memoria divisa, oggi al centro di un ampio dibattito. A riguardo, in queste pagine non è stato difficile sottolineare le vicende della Resistenza, tappa decisiva nel cammino della cittadinanza e alla quale Conselice ha dato un contributo assai rilevante; né, tuttavia, si sono ignorate quelle «zone d’ombra, eccessi e aberrazioni» legate al protrarsi del conflitto civile dopo il 25 aprile 1945.