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Strologo, Franca Il caso dell'Orlando laurenziano, 2023 Memoria del Tempo n. 80 pp. 504, ISBN 978-88-9350-112-5 € 38.00 Questo volume è disponibile in open access al seguente indirizzo: https://oa.torrossa.com/en/resources/an/5439821 |
L’Orlando, tràdito dal ms. Mediceo Palatino 78 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, fu scoperto nel 1869 da un giovane Pio Rajna, che esaminandolo lo identificò come il testo da cui Luigi Pulci aveva tratto ispirazione per la composizione dei primi ventitré cantari del Morgante. La tesi di Rajna sulla priorità cronologica dell’Orlando rispetto al Morgante fu accettata all’unanimità: nell’edizione dell’Orlando di Johannes Hübscher; nelle principali edizioni critiche del poema pulciano, quelle di Franca Ageno, Raffaello Ramat, Domenico De Robertis e Davide Puccini; e negli studi critici, come in quelli di Enrico Carrara, dello stesso De Robertis e di Remo Ceserani, oltre che, tangenzialmente, di molti altri ancora, da Attilio Momigliano a Vittorio Rossi, Giovanni Getto, Natalino Sapegno, Giuseppe Guido Ferrero, Carlo Dionisotti. Ma in anni relativamente recenti essa è stata messa in dubbio nei lavori di Mario Martelli e Paolo Orvieto, che hanno a loro volta dato l’abbrivio a una serie di interventi in materia, fra cui quelli di Stefano Carrai, Marco Villoresi, Maria Cristina Cabani e, fuori d’Italia, Mark Davie. Di fronte a posizioni tanto divergenti, in questo libro si è ripresa in esame in modo sistematico l’intera questione e al contempo, alla luce delle più attuali scoperte, si è tentato di ridiscutere la posizione dell’Orlando nella storia della letteratura cavalleresca italiana.