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Storia

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Rossi, Giuseppe
Ravenna la Città dei Rasponi
XVI-XIX sec., 2012
prefazione di Antonio Patuelli
premessa di Marco Cammelli
Storia
pp. 120, 38 ill. col., ISBN 978-88-8063-730-1    € 20.00

L’arretratezza culturale del casato Rasponi, come d’altronde di tutto il ceto dirigente locale, negligente verso una Città dove tutto languiva, nel corso di quattro secoli, fu contraddetta da alcuni dei suoi esponenti, primo tra tutti Gioacchino Rasponi, forte della cultura politica liberale del buon governo. I Rasponi furono tra i promotori maggiori della nascita di varie Istituzioni culturali cittadine, quali le Accademie Filarmonica, Filodrammatica, delle Belle Arti e il nuovo Teatro Alighieri. Grazie a Gioacchino Rasponi, Ravenna ebbe una diffusa rete sul territorio comunale di scuole elementari pubbliche. Essi furono anche i promotori del piccolo risparmio a favore delle classi meno abbienti attraverso l’introduzione dell’unica novità socio-economica cittadina: la Cassa di Risparmio, nella quale occuparono, ovviamente, i vertici dirigenziali. Ma i Rasponi furono anche affezionati azionisti dei nascenti Istituti di credito, acquistando azioni per un valore complessivo di 10.000 scudi, nel “Banco Malagola Gabici e C.”, dove troviamo ancora una volta i principali rappresentanti del casato.
L’egemonia economica e sociale del casato sulla Comunità ravennate perdurò per ben quattro secoli: così Ravenna è stata la Città dei Rasponi.
L’affacciarsi del nuovo secolo, il Novecento, portò una politica nuova: si aprirà l’epoca dei “Partiti popolari” che coinvolgerà larga parte dei cittadini.