Il libro ripercorre, a dieci anni di distanza dalla scomparsa di D’Attorre, la sua vicenda politica e amministrativa, che lo portò alla guida del Comune di Ravenna in un momento di grande difficoltà per la città in seguito al crollo dell’impero del gruppo Ferruzzi e al suicidio di Raul Gardini.
Intellettuale di prestigio, docente universitario ma anche politico appassionato, fu il primo sindaco di Ravenna ad essere eletto direttamente dai cittadini.
Sue sono state alcune intuizioni sullo sviluppo della città e del territorio incentrate sull’ambiente, il porto e la cultura. Linee guida cui seppe dare prospettive e dimensioni che andavano ben al di là del locale per inserirsi in una dimensione nazionale ed europea.
La sua scomparsa fu avvertita dalla classe politica nazionale come la perdita di una delle migliori giovani intelligenze nel nostro paese.