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Scola, Ilaria Interdiscorsività nell'opera di Leone de' Sommi Tra giudaismo, classicismo e umanesimo, 2008 Il Portico n. 146 pp. 142, ISBN 978-88-8063-594-9 € 25.00 E' possibile scaricare questo volume in versione PDF, a pagamento, tramite Casalini Libri Digital Division |
Questo studio mostra come Leone de’ Sommi (1527-1592), letterato ed impresario teatrale alla corte di Mantova, confronti la tradizione ebraica con le tradizioni latina e italiana, sia nelle sue opere letterarie che nella sua teoria teatrale, per ridefinire la sua specifica identità ebraica nell’interazione tra la corte e il ghetto. L’intertestualità è lo strumento che de’ Sommi impiega per configurare le differenti concezioni filosofiche e religiose del giudaismo e dell’aristotelismo. Attraverso l’analisi di un'inedita traduzione di alcuni salmi biblici, della teoria teatrale dei Quattro dialoghi in materia di rappresentazioni sceniche, e delle commedie Le tre sorelle e Tsahoth B’dihuta D’Kiddushin, si spiega che la concezione dell’arte di de’ Sommi si manifesta come interdiscorsività di tradizioni, di sacro e profano, biblico e poetico, letterario e biografico. Il libro offre una importante prova del continuo dialogo tra il classicismo e l’umanesimo del Rinascimento italiano e la tradizione ebraica. Inoltre, afferma un modello della cultura rinascimentale che non è esclusivamente il prodotto di un' elite italiana di intellettuali e artisti ma riconosce il contributo della minoranza ebraica nella produzione culturale del sedicesimo secolo.