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Parmeggiani, Francesca Lo spessore della letteratura Presenze neotestamentarie nella narrativa italiana degli anni Sessanta e Settanta, 2007 L’Interprete n. 89 pp. 168, ISBN 9788880635222 € 18.00 E' possibile scaricare questo volume in versione PDF, a pagamento, tramite Casalini Libri Digital Division |
Quali forme assume la scrittura letteraria che documenta l’esperienza storica della «solitudine senza Dio» e riafferma in modo originale la centralità dell’agire umano, riconoscendovi la permanenza operante di una fondamentale matrice culturale cristiana? Anticipando un dibattito ed esperienze di scrittura quanto mai attuali in questo inizio di millennio, la narrativa italiana degli anni Sessanta e Settanta risponde al disincanto della modernità e reagisce al disimpegno e al relativismo postmoderno. In conversazione con il pensiero politico, filosofico e religioso del Novecento, autori come Pasolini, Pomilio e Berto – ma anche Brelich, Testori e Barbara Alberti – riattualizzano il «mito» religioso e «riscrivono» le storie di Gesù e dei suoi discepoli per dare testimonianza della drammatica incursione della Storia nell’esperienza dell’uomo e del suo tentativo di ritrovarvi la propria misura. Propongono così un’idea di letteratura che riproducendo della scrittura neotestamentaria il carattere di narrazione che presenta e non esaurisce i suoi protagonisti coinvolgendo il lettore nel processo di apertura e trasmissione delle verità del testo, verifica le possibilità stesse di significazione, espressione e comunicazione della parola umana.